Orario: Lun - Ven 10.00 - 14.00

Stio

Stio è un comune interamente ricadente nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Pur contando poco meno di 1.000 abitanti, è ricco di risorse ambientali, storiche, artistiche e culturali, tali da renderlo una meta adatta a quanti amano il turismo culturale e l’ecoturismo. Varie sono le ipotesi sulle origini del toponimo. Per alcuni, deriverebbe dal termine latino hostilius, che significa “ciò che è più ostile”, in riferimento alle capacità degli stiesi di resistere ai nemici. Per altri avrebbe la sua radice nelle parole ostium (ingresso) o aestivus (pascolo estivo). La tesi più attendibile fa però riferimento alla località Serra Staino, dove sorse l’originario nucleo abitato del paese. Il rinvenimento di reperti archeologici in località “Chiano Rosario” ha portato gli studiosi a dedurre che il territorio di Stio sia stato abitato già dal VI secolo avanti Cristo. Ma fu solo intorno all’anno Mille che i basiliani del monastero di Rofrano fondarono le grancie di Santa Maria della Croce e di San Lucido intorno alle quali, nel corso dei secoli, si svilupperanno i centri abitati di Stio e Gorga. La Fiera della Croce di Stio vanta una tradizione millenaria. Profondamente radicata nello spirito della comunità, si rinnova ogni anno nei primi giorni di settembre e sin dal principio ha avuto come sede l’area circostante la cappella di Santa Maria della Croce. Qui i monaci basiliani richiamavano i pellegrini non solo per la visita della preziosa reliquia della Croce, ma anche per la vendita o lo scambio di prodotti. In età medievale assunse progressivamente importanza, specie per il commercio della seta. Pare che nel 1810 furono effettuati scambi per un valore di ben 12.750 ducati. Ancora oggi resta una delle più importanti e tipiche fiere cilentane.

ARTE E CULTURA

Cappella di Santa Maria della Croce

Costruzione millenaria, di origine basiliana. La tradizione popolare ritiene che ad essa San Nilo da Rossano abbia donato una reliquia della Santa Croce. Intorno ad essa si sviluppò l’annuale Fiera della Croce.

La valle dei mulini

Può essere considerato uno tra i siti di archeologia rurale più importanti della provincia di Salerno. Vi si possono ammirare i resti di antichi mulini un tempo alimentati ad acqua. L’area è collegata al centro abitato di Stio grazie a un sentiero della lunghezza di due chilometri.

Può essere considerato uno tra i siti di archeologia rurale più importanti della provincia di Salerno. Vi si possono ammirare i resti di antichi mulini un tempo alimentati ad acqua. L’area è collegata al centro abitato di Stio grazie a un sentiero della lunghezza di due chilometri.

Esposizione della chitarra battente cilentana

Questa raccolta di autentici capolavori di liuteria è annessa allo studio del maestro liutaio Domenico Campitiello. Nata nel XIV secolo in ambiente rurale, la chitarra battente è parte dell’identità collettiva di molti territori del Meridione d’Italia, e del Cilento in particolare.

Esposizione della chitarra battente cilentana

Questa raccolta di autentici capolavori di liuteria è annessa allo studio del maestro liutaio Domenico Campitiello. Nata nel XIV secolo in ambiente rurale, la chitarra battente è parte dell’identità collettiva di molti territori del Meridione d’Italia, e del Cilento in particolare.

Il borgo di Gorga

E’ un intreccio particolarmente affascinante di vicoli stretti, corti e piazzette. Una testimonianza degli stili di vita degli antichi villaggi rurali del Cilento.

Chiesa di San Gennaro

E’ il più importante monumento di Gorga, dove la devozione per il santo vescovo Gennaro ha radici antichissime. L’esterno è abbellito da un possente campanile. All’interno, fra l’altro, vi si ammira un dipinto murale raffigurante il Santo che benedice il paese.

NATURA E SPORT

L’ecoturismo

Il paesaggio che circonda i centri abitati di Stio e della frazione Gorga si presenta ricco di boschi, con prevalenza del cerro, del faggio, dell’ontano e del castagno. A quota 984, dalle pendici del monte Le Corne, sgorga il fiume Alento, uno dei corsi d’acqua più importanti dell’intera area cilentana.

Prodotti tipici

Il fagiolo della Regina

Annoverato tra i prodotti tradizionali della Regione Campania rievoca una particolare leggenda secondo cuila regina Maria Carolina d’Austria, capricciosa rampolla della corte borbonica, era alla continua ricerca di un piatto che la soddisfacesse per semplicità e gusto, ma niente che provenisse dal Regno risultava essere all’altezza delle sue pretese.. La risposta alla frenetica ricerca giunse da Gorga, uno dei più piccoli casali del Comune di Stio. Un contadino riuscì a consegnare nelle mani della nobile, un sacchetto di fagioli., la compiaciuta Maria Carolina chiese il nome di quel tipo di fagiolo al quale mai avrebbe rinunciato di averne a corte in gran quantità: “ per noi è il fagiolo di Gorga, disse il contadino, ma per rendere omaggio a Sua Maestà, d’ora in avanti, lo chiameremo “il Fagiolo della Regina”. I fagioli “Regina” o “della Regina”, chiamati così in seguito alla diffusione della leggenda, in realtà sono coltivati da sempre in tutta l’area del comune di Stio, in particolar modo nella frazione Gorga.

EVENTI

Festa di San Pasquale Baylon | 17 maggio e ultima domenica di agosto

Festa di San Vito | giugno

Festa di Sant’Antonio da Padova | 13 giugno, nella frazione Gorga

Festa della Madonna della Sanità | Terza domenica di agosto, nella frazione Gorga

Ciccimmaretati – Sagra dei piatti poveri | Agosto

Ambiente, alimentazione e salute alle sorgenti dell’Alento | Agosto

Festa della castagna | Ottobre/Novembre

Festa del fagiolo Regina | Dicembre, nella frazione Gorga

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