Pollica borgo marinaro regno sublime di atmosfere magiche date dal mare incontaminato, dal borgo antico e dalla illustre dieta mediterranea che ha con Pollica un legame inscindibile. Fu qui , in questo clima salubre e magico che lo scienziato Ancel Keys inizio e compì i suoi studi che ne hanno fatto patrimonio dell’umanità. Sorse ne secolo VIII ai piedi di un colle, sul quale si costituì il nucleo originario, poi abbandonato. Oggi con poco meno di 2500 abitanti è una delle mete più frequentate dell’intero cilento per l’eccellenza delle acquee e dei servizi turistici, nonché la bandiera BLU. Oggi legato principalmente all’economia turistica, Pollica ha il più alto numero di Bandiere Blu in Italia, è un comune ancora legato alle produzioni tradizionali quali le alici di menaica e la cacioricotta di capra cilentana. Il territorio di Pollica è articolato nelle frazioni di Acciaroli, Cannicchio, Celso, Galdo e Pioppi. L’etimologia del toponimo “Pollica” deriva da termini greci, “molte case” e “piccola città”. Tra le colline s’incastonano piccoli gioielli di architetture medioevali, Celso, Galdo e Cannicchio; esse si ammantano di arbusteti, ginestreti odorosi, querce e corbezzoli della macchia mediterranea, eriche arboreee, corbezzoli e mirti del sottobosco. Il Comune di Pollica è divenuto uno dei soggiorni più ameni e preferiti d’Italia per la sua ricchezza in giornate solatie, sempre temperate da fresche brezze, per la cornice montana, per l’incanto dei cieli azzurri, per le aperture sulle meraviglie di un liscio e cangiante mare che da Capo Palinuro si allarga ad oriente, alla Punta Licosa.
Acciaroli il mare limpido e le magiche atmosfere
La spiaggia di sabbia fine di Acciaroli, ormai famosa in Italia, con le bianche fioriture di gigli marini in luglio e agosto, caratteristiche delle prime dune, è divenuta un simbolo del paesaggio costiero.Giungendo da Salerno seguendo la statale sulla costa, superate le incantevoli colline di Licosa, la nota sirena del mito, scorge, su un lembo di terra che si protende in mare, si incontra la Marina di Acciaroli. Il primo riferimento ad Acciaroli risale al 1165. Il toponimo si riferisce a un arbusto spinoso della famiglia delle rosacee, simile al biancospino, ma esiste anche un’origine greca, azale, che indicherebbe un approdo “senza tempesta”. Acciaroli, luogo di vacanze di Pollica, rappresenta al meglio le bellezze del Cilento e della sua costa, il mare e le spiagge di questo territorio. Fuori dai percorsi e dal turismo di massa, da suggestivo borgo di pescatori col passare del tempo è divenuto località turistica balneare di rilevanza nazionale.
Chiesa dell’Annunziata e la Torre sul porto di Acciaroli
Adagiata sul porto, quasi come un prezioso souvenir alcuni documenti testimoniano già dal 1187. Il campanile attuale fu costruito nel 1926, allorquando divenne parrocchia. La chiesa attuale è il risultato di numerosi interventi e rifacimenti, ultimo dei quali, quello del 1971, che ha voluto creare un ambiente più ampio per i sempre più numerosi fedeli, soprattutto nella stagione balneare, che però hanno finito col cancellarne la struttura ottocentesca. Nel corso degli ultimi restauri eseguiti nella chiesa, sono state recuperate parte delle colonne del chiostro, mentre altri reperti ritrovati hanno giaciuto lungamente nel cortile del fabbricato vicino, anch’esso costruito nell’area della fabbrica del convento, a sua volta, probabilmente, sorto su rovine di una villa romana. La torre sul porto, oggi di proprietà privata, è una fortificazione di fascino. Si tratta di una torre a base quadrata, costruita in seguito alla progettazione degli Angioini di un complesso sistema difensivo costiero, di importante funzione già a metà del XIII secolo, quando Federico II la fece inserire nel sistema per difesa del litorale dagli attacchi pirateschi.
Pioppi e la dieta mediterranea
Usciti da Acciaroli, sulla strada statale, seguendo un sinuoso percorso in direzione sud tra colline e mare splendenti di verdi e azzurri diversi, attraverso località antistanti i golfi di Elea-Velia e Palinuro, si giunge a Pioppi. Pioppi si propone al pubblico con scelte turistico-culturali diverse dai luoghi comuni, grazie alla presenza di personalità di livello internazionale che l’hanno scelta come domicilio per il tempo libero. La Pioppi, menzionata nel libro “Passando per il Cilento” di John Arthur Strutt e in “Viaggio nel Mezzogiorno” di Giuseppe Ungaretti a partire degli anni 70, è stata sede di congressi e simposi internazionali su temi quali il rapporto tra dieta e salute o l’importanza della corretta alimentazione per la prevenzione di varie patologie umane, nonchè per la contestuale presenza di studiosi di fama mondiale, come lo scienziato statunitense Ancel Keys, considerato uno dei padri della Dieta Mediterranea. Pioppi diventa così un’erede moderna di quell’antichissimo retaggio della Scuola Filosofica di Parmenide e del Colleggio Medico di Elea-Velia per cui Sapere, Cultura e Pensiero furono intesi come strumenti a servizio del benessere psico-fisico della popolazione.
Palazzo Vinciprova e Museo Vivo del Mare
InfoMuseo: Prenota e/o richiedi maggiori info a info@museovivodelmare.it o telefonando a: +39 0974 90 50 59 – +39 338 15 56 904
APERTO TUTTI I GIORNI (escluso il martedì) • Mattina: 9.30 • 12.30 • Pomeriggio: 17.00 • 21.00• Ingresso: 3 euro • Visita guidata: 1,50 euro
Il Palazzo Vinciprova, fu edificato dai Ripoli di Pollica, famiglia originaria della Catalogna, addivenuta a contese aspre e leggendarie con altre famiglie di quel luogo. Di seguito il Sindaco Sodano, rimasto in carica fino al 1871, lo acquistò dallo Stato e più tardi venne ceduto ai Vinciprova di Omignano, di cui si ricorda Leone, che fu uno dei Mille al seguito di Garibaldi. Alcuni anni or sono, con la morte degli ultimi eredi, è divenuto proprietà del Comune di Pollica. A Pioppi è consigliabile una visita al il Museo Vivo Del Mare, con sede nel palazzo Vinciprova, del XVII secolo, ove si studia e valorizza la dieta mediterranea. Il palazzo è sede del Museo vivo del mare. Il palazzo è sede del Museo vivo del mare. Per info http://www.museovivodelmare.it/
Le Torri costiere.
La presenza di torri lungo la costa cilentane è da ricercarsi nella minaccia dei barbareschi che nei secoli XVI e XVII aveva posto le popolazioni sotto un continuo incubo. Sorgeranno così torri in tutti i punti strategici, dislocate, generalmente, ad un miglio l’una dall’altra, quasi tutte a forma quadrata.Il carattere difensivo dei centri abitati del Cilento si nota anche in molte costruzioni private, munite diTorrini cilindrici e poligonali. Le torri si dividevano in cavallare o di allarme, di difesa e guardiole.
Le prime erano custodite da un uomo fornito di cavallo, il quale, in caso di pericolo piratesco, aveva il compito di dare l’allarme al più vicino posto militare. Di qui, con i fuochi o con suono di campana, partivano i segnali, al fine di avvisare la gente della zona perché, per tempo, potesse rifugiarsi nella torre stessa. Le torri di difesa erano bene armate e protette da mura robuste, di circa metri due di spessore, e da gran numero di soldati. C’erano poi le torri guardiole che, poste sulla parte alta della collina, assolvevano il compito di mettere in comunicazione le torri del piano con i paesi della zona circostante.
Come arrivare
In auto si arriva con l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, uscita Battipaglia. Prendere la SS18 in direzione Paestum e si esce ad Agropoli Sud. Si seguono le indicazioni per Acciaroli, quindi per Pollica.
In treno si possono percorrere le linee da Napoli o Salerno per Reggio Calabri dirette ad Agropoli, Ascea o Vallo della Lucania. Da tali stazioni al Comune di Pollica si arriva utilizzando i servizi delle Autolinee o, preferibilmente, mezzi propri e mezzi a nolo.
In Bus sono disponibili collegamenti mediante le autolinee SITA, SCAT e GIULIANO che raggiungono Agropoli e l’area del Parco Nazionale del Cilento. Poi, mediante le autolinee CSTP si può raggiungere Acciaroli e Pollica.
In nave nel periodo estivo è possibile giungere ad Acciaroli con navi e catamarani del Metrò del Mare, dal golfo di Napoli, dal golfo di Salerno e da Sapri.
L’aeroporto più vicino è Napoli Capodichino da lì è necessario un successivo trasferimento fino alla stazione dei treni di Piazza Garibaldi.