Orario: Lun - Ven 10.00 - 14.00

Montecorice

Scorci di panorama mozzafiato accolgono il visitatore che arriva a Montecorice in cui domina il borgo adagiato su verdeggianti colline ricoperte di ulivi e di una ricca macchia mediterranea che si tuffano nell’azzurro del mare che ha conquistato la Bandiera Blu. Montecorice, con circa 2600 abitanti, deriva da “Monte dei Corvi” detiene un patrimonio naturale di grande bellezza: l’insenatura di Punta Licosa, il promontorio delle Ripe Rosse con la sua pineta, la tranquilla baia di Punta Capitello, i borghi dalle antiche. Il termine appare per la prima volta in un documento del 1034 nella dizione “Mons coraci de Cilentum”.

Arte e cultura

È frazione di Ortodonico che sono conservati i principali monumenti di pregio, quali il palazzo marchesale con l’annessa torre, il palazzo Amoresano con il Museo della civiltà contadina, la chiesa di Sant’Antonio abate, la chiesa di S. Maria delle Grazie e la cappellina di San Nicola di Bari.

Le Confraternite

L’attaccamento al culto in questo territorio ha preservato la tradizione delle confraternite, che a Montecorice sono ben cinque, Confraternita dell’Immacolata – Confraternita Fornelli – Madonna del Rosario Maria SS. Del Carmine Confraternita del SS. Rosario – Madonna dell’Assunta – Confraternita B.V. Immacolata Concezione, preposte alla cura delle chiese locali e che ripropongono in periodi specifici il canto di antiche liturgie con il solo supporto della voce dei membri

Natura e sport

Il Comune di Montecorice vanta sul suo territorio la presenza di un prezioso patrimonio naturale: famoso, infatti, è il bosco sito in località Ripe Rosse con una estensione di circa 100 ettari coperta in prevalenza da pini d’Aleppo, dove si può ammirare una natura che regna incontaminata. La frazione di Agnone è una delle più tranquille ed amene località della Costiera Cilentana. Con il vicino borgo di San Nicola a Mare occupa una suggestiva insenatura riparata dal promontorio di Ripe Rosse.

Un tuffo nel mare blu

Il mare rappresenta una risorsa determinante per il comune di Montecorice. La pesca è una delle attività principale degli abitanti di Agnone, che possono vantarsi di essere stati tra i promotori della pesca delle alici di menaica. Ancora oggi anche se con tecniche diverse la pesca azzurra è molto praticata così come la conservazione delle alici sotto sale. Le alici appena pescate vengono lavorate, e poi sistemate nei tradizionali vasetti di terracotta, alternate con strati di sale. Nel territorio comunale sono presenti le seguenti spiagge: Agnone, Capitello, San Nicola e Case del Conte. Da alcuni anni queste si possono fregiare della Bandiera Blu d’Europa, assegnata dalla FEE per la purezza delle acque e per i servizi offerti. Nella spiaggia di Case del Conte, dalla fine e delicata sabbia dorata, è possibile ammirare i rari gigli marini.

Ripe Rosse

L’oasi floro-faunistica delle “Ripe Rosse” è uno spazio localizzato a ridosso della costa, ricca di una verdeggiante pineta di pini d’Aleppo. Fra le varie specie dell’abbondante fauna dell’oasi vanno segnalate volpi, poiane e falchi pellegrini.

L’area naturalistica Montanari L’area naturalistica “montanari”, riserva integrale del Parco, ospita un ambiente naturale integro nel quale è possibile osservare paesaggi agricoli brulli e selvaggi, ricchi di flora e fauna. Lungo il sentiero è possibile ammirare i grandi tini di pietra scavati in blocchi monolitici di arenaria e usati dai contadini per la spremitura dell’uva.

Prodotti tipici

Nel territorio del comune di Montecorice si coniugano sapientemente natura, tradizioni e gastronomia. Dovunque è possibile gustare i piatti della tradizione contadina e marinara. L’agricoltura si distingue per la produzione dell’olio d’oliva biologico e dei “fichi bianchi del Cilento” a denominazione d’origine protetta.

Frazioni

Agnone

La bellezza del luogo e dell’ambiente, ancora in parte marinaro, é reso piú palpitante dai colori della breve costa alta dove scampoli del bosco di pino d’Aleppo al primo ingresso nel paese rendono vivace la brulla collina, che poi digrada fino al livello del mare dove sorge il nucleo antico del paese. Qui é l’antica chiesa della Madonna del Carmine, qui é il nuovo lungomare che ingentilisce le antiche dimore gentilizie sulle quali svettano gli immancabili torrini, qui é l’anima del paese col brulichio intenso di una variopinta folla durante l’estate, che cede gradualmente il passo al silenzio dei mesi invernali interrotto solo dal mercato settimanale.

Ortodonico

Sorge arroccato attomo alla torre marchesale e alla chiesa di Sant’Antuono che da sempre hanno costituito il centro culturale del piccolo centro abitato, un tempo capoluogo del Comune. La parte vecchia si é conservata molto bene nelle sue caratteristiche architettoniche, per quel fatale non-intervento che contraddistingue una ben determinata zona del Cilento Antico e che fortunatamente ci ha consentito di godere i centri storici e puntare su di essi l’attenzione per valorizzarli oggi nella fruizione turistica. Quello di Ortodonico é stato fin dagli anni Ottanta ed é il centro di manifestazioni di un certo gusto, realizzate nell’ambito della vita culturale che si andava creando attomo al Museo della Civiltá Contadina

Casa del Conte

Costituisce il classico esempio di come abbia potuto svilupparsi un piccolo centro agricolo antico in funzione del turismo di massa. Attraversata la breve piana di San Marco, il paesaggio ci immette in un ambiente dai colori intensi, armonizzati dal profumo della resina che il bosco

di pini d’Aleppo emana. Una miriade di nuove costruzioni, rea- lizzate per lo piú per iniziativa di imprese forestiere, ha coperto parte del falsopiano ai piedi delle colline delle Ripe Rosse, dove non sono mancati tentativi di assalto edilizio

Eventi

Le confraternite sono una delle testimonianze più caratteristiche del Cilento Antico (paesi intorno al Monte Stella), la cui funzione si esplica oggi soprattutto come “presenza” nel paese durante la processione del Corpus Domini, in occasione di un funerale e con il pellegrinaggio agli Altari della Reposizione dei paesi vicini, il Venerdì Santo.
Il venerdì che precede il giorno di Pasqua, le confraternite partono dalle proprie chiese per visitare gli Altari della Reposizione dei paesi vicini, secondo un’antica consuetudine. I confratelli, in questa occasione, indossano il tradizionale costume che consiste in un camice bianco, cingolo e “mozzetta” corto mantello di colore diverso a seconda del titolo. Nelle chiese i confratelli, fermandosi in più punti e attraverso un cammino circolare, eseguono antichi canti su testi ispirati alla Passione di Cristo.

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