Orario: Lun - Ven 10.00 - 14.00

Moio della Civitella

Moio e la frazione Pellare sono situati lungo il pendio meridionale della collina denominata Civitella rispettivamente ad un’altitudine media di 600 e 500 mt s.l.m. Sulla sommità della suddetta collina e, circondata da un rigoglioso castagneto, si domina con lo sguardo tutta la vallata sottostante fino alla costa tirrenica. Sempre sulle pendici della collina, ad una quota di 800 mt s.l.m. circa, è stato scoperto negli anni sessanta un insediamento risalente al IV sec. a.C. che svolgeva le funzioni di avamposto difensivo (Frurion) della gloriosa città di Velia. Tuttavia, il paese di Moio è sorto parecchi secoli più tardi, intorno all’anno 1000, sotto la baronia di Novi. Il suo nome deriva da “moia”, che significa acqua, infatti, la zona è ricca di acque paludose e di sorgenti; inoltre, più a valle scorre un affluente del torrente Badolato dove si effettuava la concia della pelli da parte dei Monaci Basiliani: ciò ha dato origine al nome della frazione Pellare.

ARTE E CULTURA

Sito archeologico della Civitella – www.parcodellacivitella.it

Uno dei siti archeologici più suggestivi del Cilento interno quello di Civitella, protetto come uno scrigno da un fitto e rigoglioso castagneto. Gli scavi hanno riportato alla luce mura da terrazzamento costituite da grossi blocchi squadrati, frammenti di tegole, vasi, una porta ad arco e varie fondazioni risalenti al IV sec. a.C. Gli elementi emersi fanno pensare ad un centro fortificato, con funzioni di controllo delle valli convergenti verso il mare di Velia. La frequentazione del colle è documentata dalla fine del VI sec. a.C., da alcuni frammenti ceramici raccolti in superficie, ma è a partire dalla metà circa del IV sec. a.C. che inizia la costruzione di una possente cinta fortificata, articolata in due circuiti che racchiude il colle su tre lati; il lato a Nord è difeso naturalmente dallo strapiombo della roccia. L’area archeologica della Civitella esprime coll’impianto delle fortificazioni il suo elemento di maggiore interesse e suggestione; un impianto unico, poiché fortemente adattato al sito, le cui soluzioni architettoniche e costruttive ne fanno un originale ed importante esempio di architettura militare. Il sito archeologico, infatti, ha restituito tracce di frequentazione greca risalenti già all’epoca iniziale della fondazione ionica nel VI sec. a.C. Tracce sporadiche che attestano comunque un’attenzione immediata da parte dei coloni Focei al controllo del territorio. La collina è fortemente caratterizzata anche dal punto di vista ambientale poiché, isolata nel paesaggio, consente di controllare visivamente tutto il territorio circostante. Un orizzonte che abbraccia, ad occidente, tutto il tratto costiero della piana dell’Alento, tra l’acropoli di Velia e la ‘punta’, mentre ad est la vista si apre sul passo di Cannalonga, chiuso tra il massiccio del monte Gelbison e la base della collina stessa. Verso nord invece si delinea la vallata boscata dei fiumi Trenico e Calore, fino a raggiungere l’orizzonte visivo costituito dalla barriera dei monti Alburni e dagli altopiani del monte Cervati. Sulla vetta della Civitella c’è una chiesetta dedicata alla Madonna dell’Annunziata costruita nel Tardo-Medioevo: qui molto suggestiva è la processione del 25 marzo di ogni anno quando i fedeli durante l’ascesa al santuario recidono dei virgulti di castagno e realizzano delle croci di varie dimensioni che vengono benedetti dal sacerdote durante la celebrazione religiosa. Queste croci, quindi, vengono donate a parenti o amici impossibilitati a salire sul santuario. Meritevole di essere visitata è anche la chiesa di S. Francesco alla frazione Pellare edificata dai Monaci Basiliani nel ‘900, all’interno della quale si ritrovano statue e altri elementi marmorei in stile barocco.

Museo della Civiltà Contadina

Per informazioni e prenotazioni : 347 1043030; 347 0906642; 389 6413503 Il Museo rappresenta un viaggi nella cultura rurale con tutti gli attrezzi utilizzati in tempi passati dai contadini, nonché la ricostruzione di alcuni ambienti delle abitazioni contadine stesse. Il museo è diviso in sette sezioni: sezione vinicola, sezione olivicola, sezione tessile, sezione cerealicola, sezione delle antiche misure locali, sezione storico-religiosa e sezione domestica.

Prodotti tipici

A Moio diffuse sono le produzioni tipiche soprattutto l’olio extravergine d’oliva DOP, il Caciocavallo silano DOP ed il rinomato Vino DOC.

Eventi

Negli ultimi anni, Moio è stata molto conosciuta anche per un evento che richiama moltissimi visitatori, ovvero “Mojoca”, un festival di artisti, giocolieri e suonatori di strada che ogni anno agli inizi di agosto si esibiscono per le caratteristiche vie del capoluogo.

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